陰Yīn (e Yáng)

Oggi è l’8 marzo, Giornata internazionale della Donna. Qui in Francia, a Parigi, si terrà la cerimonia per suggellare la revisione costituzionale che introduce la “libertà garantita” alle donne di ricorrere alla IGV (interruzione di gravidanza volontaria).

Si parla di conquista storica, di primato mondiale e di fierezza. Eppure io ad esultare proprio non ce la faccio. C’è qualcosa in tutto ciò che non mi suona. È come ribadire che le donne sono spesso sole di fronte a situazioni difficili e dolorose. Che se non sei libera prima, almeno sei libera dopo, quando di libertà ormai ne hai ben poca. Hai voglia tu a dire che, se sei forte, puoi fare tutto da sola.

Per fortuna, mentre già partivo per la tangente con riflessioni e discorsi senza fine, è arrivata in soccorso la mia amica Naichi, che mi sta insegnando un sacco di cose sulla lingua e la cultura di Taiwan e su quella cinese. E questo mi ha ispirato a vedere la giornata di oggi in una prospettiva più vasta, più accogliente, più… Yīn.

Nella filosofi taoista, Yīn è la parte del Tao associata al femminile, all’ombra, alla luna, alla profondità, all’intuizione. Yáng, è il principio maschile, il sole, la luce, la razionalità. Mi sono detta che oggi avrei potuto fare un regalo a tutte le donne che conosco e che mi leggono, regalando un’immagine Yīn 🙂

Il punto è che non c’è Yīn senza Yáng. E il simbolo del Tao, che ormai tutti conosciamo, ce lo ricorda: nella metà nera c’è un punto di bianco, e nella parte bianca un punto di nero. Quando ho chiesto a Naichi di suggerirmi qualche immagine o elemento naturale rappresentativo di Yīn, all’inizio è rimasta un po’ perplessa. Nella loro cultura e mentalità, il concetto di ciclo e equilibrio fra opposti è talmente radicato che fa strano separare le due cose. Anche un elemento come l’Acqua, solitamente associato al femminile, può esprimersi in modo Yīn con un lago tranquillo, e in modo Yáng con un’onda impetuosa.

Naichi mi ha inviato una spiegazione dei caratteri cinese che compongono la parola Yīn. Sono quelli che vedete nel titolo di questo post. Dietro c’è tutta una storia di colline e di valli. Pare che il secondo carattere si possa anche dividere in due parti che prendono rispettivamente il significato di “oggi” e “nuvola”. E lì ho iniziato a perdermi di nuovo. Credo di aver bisogno ancora di un bel po’ di lezioni di cinese!

Intanto ho scattato una foto ai palazzi che si vedono dal mio balcone sul far della notte. Scuri, con tanti punti di luce. La composizione di muri e tetti spioventi mi ricorda i caratteri cinesi. A ognuno il suo modo di imparare. A ognuno il suo modo di celebrare.

Enjoy women’s day (and thank you Naichi 🙂 !

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