Alba (it.)

Ed eccomi di ritorno da Nizza. Nissa la bella, come la chiamano in nizzardo (città che vai, dialetto che trovi :-). Giornate stupende, lungomare californiano per correre con il capelli al vento senza pensare a niente e magari la sera un buon ristorantino di pesce nella città vecchia. Il tutto a meno di un’ora di macchina da Sanremo (chissà se anche a Nizza la gente ha seguito il Festival due settimane fa).

Dovete sapere che qui in Francia siamo nel pieno delle vacanze di febbraio, o vacanze d’inverno. Quelle dove chi può, va a sciare. Quelle dove mezza Francia raggiunge la nostra regione. Quest’anno di neve ce n’è poca, ma la coda di automobili sull’autostrada c’è comunque. Mentre percorrevamo la corsia opposta, praticamente vuota, pensavo a quanto siamo cool noi, in controtendenza. Noi che per le vacanze di febbraio non andiamo in montagna ma al mare. Noi che andiamo a Nizza perché… i nostri figli hanno un torneo di rugby.

Un momento….

Vuol dire che passerò la domenica a bordo campo, circondata da genitori urlanti, facendo la spola tra il campo degli Under 8 e quello degli Under 12? Mi hanno fregata di nuovo con questa storia del rugby.

Però questa volta avevo un piano: il nostro hotel non era vicino allo stadio. Era vicino al mare. E Dio grazie per avermi fatta mattiniera, che alzarmi mezz’ora prima degli altri per scendere in spiaggia non mi costa nulla 🙂

Eccomi, il rumore delle onde, la gente che si è fatta la notte sul bagnasciuga con la canna da pesca, i ciclisti mattinieri, i corridori della prima ora, gli agenti delle pulizie col camioncino elettrico e un’altra donna come me, che fa foto col cellulare. Passeggio lentamente e respiro la prima calma della giornata insieme alle luci dell’aurora. Pochi minuti ed è già ora di rientrare. Giro le spalle e mi accingo ad attraversare la strada. Dai, un’ultimo sguardo al mare lo posso dare. E tac, questione di millisecondi, poso lo sguardo sull’orizzonte e non mi spunta l’alba? Proprio in quel momento. Questo non l’avevo previsto, questo è un regalo! Anzi un bonus (una giornata di rugby mi aspetta, meglio usare il lessico sportivo 😉

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